L'abbraccio dei suoi studenti al prof col male di vivere

TERAMO – Un lungo applauso, più forte, più caloroso di tante parole. Un applauso di affetto e di stima, di chi la forza dentro di sè l’aveva persa, strappata da una profonda depressione. E’ stata una folla composta soprattutto di giovani a dare l’addio a Lucio De Marcellis, il prof di matematica del Liceo artistico Montauti, che ha deciso di farla finita due giorni fa. I ‘suoi’ studenti, quelli a cui ha pensato fino alla fine, lasciando per loro i compiti di matematica che dovranno svolgere all’esame di Stato, tra poche settimane; quegli studenti che lo hanno scortato all’ingresso nella piccola, stracolma chiesa dei Cappuccini, e che tenevano per mano una rosa bianca e negli occhi lacrime di disperazione. E i tanti colleghi, in un dolore che ha unito gli istituti Delfico e Montauti, ma anche il Di Poppa dove insegna la moglie Angela. Ai Cappuccini c’era tanta gente comune, accanto agli amici appasionati di bici, la seconda passione di Lucio dopo la scuola: e sui volti di tanti la domanda sul come e sul perchè di questa resa, lui che amava misurarsi con l’angolazione dell’infinito dei paesaggi, della natura, del sole e del verde. Li ha lasciati a riflettere sulla solitudine umana, che può arrivare all’improvviso e devastare, artigliando anche chi sembra vulcanico, estroverso, solare. Quelle bandiere delle scuole listate a lutto lo hanno accompagnato per mano, assieme ai fratelli Sandro, Marta e Sara e alla mamma Amelia, adesso che deve affrontare un viaggio più impegnativo ma più lieve. E in tanti ricorderanno quel suo grande sogno, poter pedalare da Teramo fino a Giulianova su una comoda pista ciclabile.